GIOVANI PER UN MONDO UNITO

La Parola di Vita


ottobre 1996

«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua
anima e con tutta la tua mente» (Mt 22,37)


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Forse queste parole tanto impegnative e totalitarie sono così lontane dalla realtà della tua vita, che ti viene da pensare che esse siano dirette a persone con una particolare vocazione, come a coloro, uomini e donne, che sentono la chiamata a donarsi totalmente a Dio.
Invece non è così.
Queste parole si trovano all'inizio della Legge che Dio ha dato a tutto il popolo ebraico (cf Dt 6, 5). Ed esse sono riprese da Gesù per rispondere ad un fariseo, dottore della Legge, che gli chiedeva quale fosse il più grande comandamento.
Sono quindi parole che valgono per tutti, uomini e donne, senza distinzione e, quindi, anche per te.


«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente»

Gesù non parla di «cuore» col significato che oggi daremmo noi a questa parola. Egli la usa in senso Biblico, come termine che esprime la realtà più profonda della persona umana. «Amare Dio con tutto il cuore» significa volgere tutto il proprio essere e il proprio agire verso Dio, in uno slancio di amore.
L'espressione: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore» sarebbe dunque sufficiente. Ma per spiegarla meglio il Vangelo ricorda «con tutta l`anima», che vuol dire la vita; «con tutta la mente», che racchiude il pensiero e l'intelligenza.
Con queste parole non si vuole tanto considerare le diverse facoltà dell'uomo, quanto insistere sull'unica cosa importante, che è quella di amare Dio con tutto il proprio essere.


«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente»

Amare Dio, nella Bibbia, non è mai considerato un puro sentimento, o una realtà astratta. Significa piuttosto ascoltare il Signore e mettere in pratica le sue parole che invitano al servizio suo e degli altri.
Anche Gesù rispondendo allo scriba, continua dicendo che il secondo comandamento, dopo questo primo, è l'amore del prossimo, nel quale tutti gli altri comandamenti si riassumono.
L'amore a Dio dunque non ci astrae dal mondo, non ci isola in una devozione personale. Anzi esso è la fonte permanente e lo stimolo che ci spinge ad amare tutti senza eccezione. Così esso è l'unica garanzia per creare una società ove la persona sia realmente rispettata. Infatti Dio, Padre di tutti noi che siamo fratelli, è il fondamento dell'uguaglianza e della dignità di ognuno.
Togli questo fondamento, e l'umanità diventa razzista, l'uomo viene in un modo o nell'altro calpestato nella sua personalità; nascono odi e divisioni in superiori e inferiori, ricchi e poveri, bianchi e neri, uomini e donne, liberi e schiavi, e così via.


«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente»

Con tutto il cuore, tutta l'anima, tutta la mente...
Sembra un amore esclusivo. Ma se ami Dio, amerai anche i tuoi parenti perché Lui lo vuole; se ami Dio, amerai gli amici o i collaboratori perché sono i fratelli o le sorelle che ti ha messo accanto; se ami Dio, amerai la tua professione, il tuo lavoro, perché sono la via preparata dal suo amore per te; se ami Dio, amerai i tuoi studi perché vuoi prepararti al disegno che Dio ha sulla tua vita; se ami Dio amerai lo sport o gli svaghi perché sai che Dio desidera che tu abbia cura della tua salute...
Solo amando così, il tuo cuore non sarà diviso e il tuo amore non avrà mezze misure.


«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente»

Se Dio va amato con tutto il cuore, Egli dev'essere l'ideale della tua vita.
È coś?
È Dio al centro dci tuoi pensieri?
È Dio il motivo della tua esistenza?
È Dio nel più profondo del tuo essere?
È Dio la causa della tua consolazione?
È Dio l'amico del tuo colloquio più intimo?


«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente»

Coloro che amano Dio lo testimoniano, ed è facile scoprirlo attraverso la loro vita.
Così è sucecsso a Heidi, studentessa universitdria, durante un viaggio che, attraverso l'Europa, l'aveva condotta ad Assisi, ad un convegno cristiano.
Della sua vita in famiglia ricordava solo incomprensioni, litigi, affronti. In un giorno di esasperazione era arrivata a percuotere la mamma. Unico rifugio... la sua stanza e le fughe.
Una voce sottile, talvolta, la invitava a pregare, ma era stata ben presto soffocata dallo spirito di ribellione e dalle idee atee che assimilava, fino al rifiuto completo di Dio.
Heidi si era buttata a «godere la vita», sfruttando gli amici. Nemmeno la droga era servita a colmare il vuoto della sua esistenza.
E adesso in quel congresso si era imbattuta in questa gente, così stranamente diversa. E si domandava come mai quei volti le apparissero tutti armoniosi e belli, e da dove venisse quel senso di pace che spontaneamente la penetrava. Ha scoperto il loro segreto: essi amavano Dio, lo avevano scelto come ideale della loro vita.
Heidi ha sentito la misericordia di Dio venirle incontro, tenderle una mano: sì anche per lei era possibile amare Dio. E ha voluto giocare per Lui ogni cosa.
Ora tutto è cambiato. E per primi i rapporti con la famiglia. Heidi ha capito cosa l'amore di Dio esigeva da lei e dopo anni ha scritto ai suoi una lettera di riconciliazione.
E verso gli amici? Avrebbe amato tutti con cuore nuovo e puro, per Dio.

Adesso vale anchc per Heidi:

«Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente»



Chiara Lubich

Il presente commento ad un brano tratto dalla liturgia del mese è proposto per informare la vita quotidiana viene tradotto in 84 lingue e idiomi, e raggiunge oltre 14 milioni di persone in tutto il mondo, attraverso stampa, radio e televisione.

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