Logo GMU GIOVANI PER UN MONDO UNITO

La Parola di Vita


novembre 1997

«Beati gli operatori di pace, perché
saranno chiamati figli di Dio»
(Mt 5, 9).


[Mese precedente] [La Parola di Vita] [Home page] [Mese successivo]


Sai chi sono gli operatori di pace di cui parla Gesù? Non sono quelli che chiamiamo pacifici, che amano la tranquillità, non sopportano le dispute e si manifestano per natura loro concilianti, ma spesso rivelano un recondito desiderio di non essere disturbati, di non volere noie.
Gli operatori di pace non sono nemmeno quelle brave persone che, fidandosi di Dio, non reagiscono quando sono provocate o offese.
Gli operatori di pace sono coloro che amano tanto la pace da non temere di intervenire nei conflitti per procurarla a coloro che sono in discordia.


«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio»

Può essere portatore di pace chi la possiede in se stesso.
Occorre essere portatore di pace, anzitutto nel proprio comportamento di ogni istante, vivendo in accordo con Dio e facendo la sua volontà.
Gli operatori di pace si sforzano poi di creare legami, di stabilire rapporti fra le persone, appianando tensioni, smontando lo stato di guerra fredda che incontrano in tanti ambienti di famiglia, di lavoro, di scuola, di sport, fra le nazioni, ecc.
Anche in casa tua, forse, sei al corrente, magari da tutta la vita, che il papà non rivolge la parola allo zio, da quando una volta hanno litigato. Così sai che la tua nonna non parla con la signora del piano di sopra perché fa sempre rumore. Conosci rivalità sul lavoro fra qualche tuo amico. Sei forse tu stesso in lite con i compagni di scuola; e i rapporti con i coetanei, che frequentano gli stessi tuoi sport, non sono sempre esemplari; domina in te il desiderio sfrenato di essere il primo, di superare l'altro e non sempre per pura emulazione.
Se vivi in una comunità hai osservato certamente quanti piccoli e grandi dissapori nascono e si alimentano. La televisione, il giornale, la radio ti dicono ogni giorno come il mondo è un immenso ospedale e le nazioni sono spesso grandi malate che avrebbero estremo bisogno di operatori di pace per sanare rapporti spesso tesi e insostenibili che rappresentano minacce di guerra, quando essa non è già in atto.


«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio»

La pace è un aspetto caratteristico dei rapporti tipicamente cristiani che il credente cerca di instaurare con le persone con le quali sta in contatto o che incontra occasionalmente: sono rapporti di sincero amore senza falsità ne' inganno, senza alcuna forma di implicita violenza o di rivalità o di concorrenza o di egocentrismo.
Lavorare e stabilire simili rapporti nel mondo è un fatto rivoluzionario. Le relazioni che esistono nelle società sono infatti generalmente di tutt'altro tenore e, purtroppo, rimangono spesso immutate.
Gesù sapeva che la convivenza umana era tale e per questo ha chiesto ai sui discepoli di far sempre il primo passo, senza aspettare l'iniziativa e la risposta dell'altro, senza pretendere la reciprocità: «Io vi dico: amate i vostri nemici.... Se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario?».


«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio»

Gesù è venuto a portare la pace. Tutto il suo messaggio e comportamento sono orientati in questo senso.
Ma proprio questo rapporto nuovo, stabilito con le persone, smaschera spesso i rapporti sociali falsi, rivela la violenza nascosta nelle relazioni umane.
All'uomo non piace che si scopra questa verità e c'è rischio, in casi estremi, che risponda con l'odio e la violenza contro colui che osa disturbare la convivenza e le strutture fino allora esistenti.


«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio»

«...saranno chiamati figli di Dio». Ricevere un nome significa diventare ciò che il nome esprime. Paolo chiamava Dio «il Dio della pace» e salutando i cristiani diceva loro: «Il Dio della pace sia con tutti voi». Gli operatori di pace manifestano la loro parentela con Dio, agiscono da figli di Dio, testimoniano Dio che - come dice il Concilio Vaticano II - ha impresso nella società umana l'ordine, che ha come frutto la pace.


«Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio»

Come vivrai, allora, questa Parola?
Anzitutto, diffondendo dovunque nel mondo l'amore. È sintomatico che il Premio Nobel per la pace sia toccato ad una donna eccezionale che, nella vita, non ha fatto che amare: Madre Teresa di Calcutta.
Poi, interverrai con prudenza quando, attorno a te, la pace è minacciata. Non di rado basta ascoltare con amore, fino in fondo, le parti in lite e una soluzione di pace è trovata.
Ancora, non ti darai pace finché rapporti interrotti, spesso per un nonnulla, non siano ristabiliti.
E per sgonfiare tensioni, che possono nascere fra persone, un mezzo da non disprezzare è l'humor. Dice un testo rabbinico: «Il regno futuro appartiene a coloro che scherzano volentieri perché sono operatori di pace fra gli uomini che litigano».
Forse, potrai essere operatore di pace dando vita, in seno a qualche ente o associazione di cui fai parte, ad iniziative speciali dirette a sviluppare una maggiore coscienza della necessità della pace.
E ancora, potrai sostenere, come puoi, l'azione dei grandi e sinceri operatori di pace, come papa Giovanni Paolo II e quanti altri ne esistono nella tua nazione e nel mondo.
L'importante è che tu non stia fermo a veder passare i pochi giorni che hai a disposizione senza concludere qualcosa per i tuoi prossimi, senza prepararti convenientemente alla vita che ti attende.


Chiara Lubich



Il presente commento ad un brano tratto dalla liturgia del mese e proposto per informare la vita quotidiana viene tradotto in 84 lingue e idiomi, e raggiunge oltre 14 milioni di persone in tutto il mondo, attraverso stampa, radio, televisione ed internet.

[Mese precedente] [La Parola di Vita] [Home page] [Scrivici] [Mese successivo]

Mese precedente Parola di Vita Home gmu@panservice.it Mese successivo