GIOVANI PER UN MONDO UNITO

La Parola di Vita


aprile 1996

«Beati quelli che, pur non avendo
visto, crederano»(Gv 20, 29).


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Queste parole puoi trovarle verso la fine del Vangelo di san Giovanni. Come forse ricorderai, esse sono rivolte da Gesù a Tommaso, l’apostolo che era assente quando il Maestro risorto è apparso per la prima volta ai discepoli. Essi gli avevano riferito: «Abbiamo visto il Signore!» (Gv 20,25), ma egli, avendo difficoltà a credere, era uscito con quella frase: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi... non crederò» (Gv 20,25).
Tommaso è la figura di tutti quelli che, come lui, ricevono l’annuncio della risurrezione non direttamente da Gesù, ma attraverso la testimonianza degli apostoli. In pratica Tommaso rappresenta tutte le generazioni venute dopo il tempo di Gesù, che si trovano nelle condizioni di credere senza poter vedere.
Ebbene a te e a tutti noi, che abbiamo fede nel Vangelo, Gesù volge questa beatitudine:

«Beati quelli che, pur non avendo visto, crederano»

Tommaso, in seguito, ebbe la fortuna di vedere Gesù. Egli era chiamato ad essere un suo apostolo, un suo testimone oculare. E la visione di Gesù risorto era stata così, forte per lui da accrescergli la fede, senza che sentisse il bisogno di «verificare». Allora gli erano uscite dall’anima quelle splendide parole che dicono quanto avesse capito in profondità chi fosse Gesù: «Mio Signore e mio Dio!» (Gv 20,28)

«Beati quelli che, pur non avendo visto, crederano»

E qual’è l’insegnamento che Gesù vuol darti ora con queste sue parole?
Egli vuole imprimere in te, ed in tutte le persone che non sono vissute attorno a Lui, la convinzione di possedere la stessa realtà degli apostoli. Gesù vuol dirti che non sei sfavorito riguardo a quelli che lo hanno visto. Infatti tu hai la fede, e questa è il nuovo modo di «vedere» - per così, dire - Gesù. Con essa puoi avvicinarlo, comprenderlo in profondità, incontrarlo nel più profondo del tuo cuore. Con la fede puoi scoprirlo fra due o più fratelli uniti nel suo nome (cf Mt 18,20), o nella Chiesa dove rimane.
Questa tua fede poggia sulla testimonianza, trasmessa attraverso i secoli, di coloro che hanno potuto vedere Gesù con i loro occhi. ma, anche se molti secoli sono passati, tu non ti sei allontanato da Lui.
Gesù del resto, pregando per i suoi, che lasciava nel mondo prima di ritornare al Padre, aveva ricordato anche te. «Non prego - aveva detto - solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me» (Gv 17,20).

«Beati quelli che, pur non avendo visto, crederano»

Queste parole di Gesù sono ancora per te un richiamo a ravvivare la fede, a non aspettare appoggi o segni per progredire nella vita spirituale, a non dubitare della presenza di Cristo nella tua vita e nella storia, anche se Egli può sembrarti lontano.
Con queste parole Gesù vuole che ti abbandoni con fede viva e con fiducia nelle braccia di Dio. Vuole che tu creda nel suo amore, anche se ti trovi in situazioni difficili, o ti sovrastano circostanze che sembrano impossibili.

«Beati quelli che, pur non avendo visto, crederano»

Queste parole di Gesù, infine, sono per te un invito a non chiuderti nella tua piccola logica umana, a non lasciarti bloccare dal razionalismo; sono un invito ad accettare ciò che ti supera e cioè le grandi verità della fede come il mistero di Dio, di Cristo o della risurrezione.


Chiara Lubich

Il presente commento ad un brano tratto dalla liturgia del mese è proposto per informare la vita quotidiana viene tradotto in 84 lingue e idiomi, e raggiunge oltre 14 milioni di persone in tutto il mondo, attraverso stampa, radio e televisione.

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