incontri ravvicinati
Home Page


recensione : "la seconda volta"

di Francesca Capobianchi


Dopo dodici anni Alberto Sajevo e Lisa Venturi si rincontrano: lei era una terrorista, lui vittima designata. Una seconda volta. Calopresti ci invita a fare una nuova ri-flessione, una ripetizione che mette in scena un circolo ossessivo di un confronto impossibile.
Nanni Moretti insegue la donna, la cerca, finge di corteggiarla, si lamenta perchè continua a girare per le strade e a lavorare, perchè torna.

locandina del film

Un ritorno quello di Lisa che è un ricordare quella pallottola che ancora è lì, testimone fedele di un'assurda storia italiana, che forse abbiamo dimenticato (ottima lo spunto leggero eppure presente per riflettere anche sul periodo del terrorismo), ma anche un riprendere qualcosa che è rimasto sospeso, che non ha avuto evoluzione, ma solo il "tempo" per tornare su se stesso. E mettere così l'uno di fronte l'altra due esseri umani, due storie , due vissuti, due esistenze, che per un folgorante momento solo sono state vicine, per poi allontanarsi e non avere più niente da dirsi. Si guardano l'ex terrorista e la vittima, si scrutano dal profondo dolore in cui vivono


(lei conduce ora una semi esistenza tra il carcere e un lavoro frustrante; lui ossessionato da quella storia in cui non trova le ragioni del suo coinvolgimento, è incapace di cominciare una nuova vita) e non comunicano, non sciolgono il filo che li ha avvolti. Emblematica è la scena finale di una lettere appena iniziata, e lasciata sui saluti iniziali: la carta viene stracciata, buttata dal finestrino. Questa seconda volta ha soltanto riportato alla luce storie, volti, dolore, ma non è servita ad approfondire, a recuperare motivi, ragioni, riconquistare spiegazioni, ma solo a tornare, in uno stancante circolo, quasi una danza asciutta, fatta di circospezione e diffidenza, su quegli stessi conflitti ideologici.
Nanni Moretti, immobilizzato in una piscina,. ripete stancamente slogan, "Colpire uno per educarne cento", forse anche allora senza senso, ma ancora più inutile adesso: il tempo è trascorso proprio in modo circolare, coincidendo perfettamente con la non-evoluzione delle storie, della Storia, della nenia che finisce solo per riniziare. Allora qui la ripetizione non sarà un processo per mettere in luce un nodo conflittuale in via di scioglimento, non sarà propriamente neanche un processo, ma sarà una stasi, un fermo immagine in cui le parole per comunicare, scritte su un pezzo di carta vengono gettate da un treno in corsa.



info@baldas.it (prime) visioni
posto unico
incontri ravvicinati
amori in corso
covers
credits
home


3 agosto 1998
© Copyright 1996-1998, by Baldas & Baldas DIVISION. All rights reserved.
Comments to webmaster.