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la legge della guerra e i sentimenti del cuore

Cannes '97

di Valentino Faticanti


"...o immortalità, ora sei proprio mia! E mi irraggi collo splendore di un centuplice sole attraverso le bende de'miei occhi. Alle spalle mi spuntano le ali, e lo spirito mio si libra nel silenzioso spazio dell'etere. Come il naviglio sospinto dal vento vede il porto solerte declinare all'orizzonte, così tramonta per me, tra le luci del crepuscolo, ogni aspetto di vita; per un momento distinguo ancora i colori e le forme, e poi sotto il mio sguardo si stende un solo strato di nebbia".


una molteplicità di interpretazioni sorregge l'Homburg di Bellocchio/Kleist: un dramma della legge che trionfa sull'arbitrio, dello Stato che si inchina a un principio morale trascendente, o



ancora dell'impeto valoroso del singolo che riconosce l'ordinamento della regalità.
Ma, se davvero cerchiamo di far luce sul nucleo etico/estetico di questo film,è necessario a nostro avviso pensarlo come l'esito più alto di un regista nel suo struggente tentativo di superare le lacerazioni del passato e avvicinarsi il più possibile alla riconciliazione tra il proprio vissuto e la sua espressione.
Sono unicamente le "leggi del cuore" a suggellare il ritorno alla vita del Principe, il quale reagisce al tormento della sua coscienza accettando la condanna a morte come moralmente giusta, in quanto opposta alla rivolta soggettiva alla ragione di Stato.
Sorprendente, poi, la capacità dell'autore di trasferire perfettamente nella messa in scena quel contrasto tra sogno e veglia che pervade l'opera kleistiana: il percorso del Principe è come costituito dalle sue repliche a una realtà dalla quale il suo spirito sembra distaccato, aleggiante in un sonnambulismo da cui volta per volta risale alla superficie.



Di nuovo, come più volte è stato affermato, Bellocchio si conferma uno dei pochissimi autori per cui vale davvero la pena di recarsi in una sala cinematografica, quasi unico tra gli italiani (Bertolucci a parte) a raggiungere tali vette di intensità.


IL PRINCIPE DI HOMBURG
di Marco Bellocchio
Italia 1997


Produzione: Film Albatros, Istituto Luce, RAI
Regia: Marco Bellocchio
Interpreti: Andrea Di Stefano, Barbara Bobulova, Toni Bertorelli
Fotografia: Giuseppe Lanci
Musica: Carlo Crivelli
Durata: 85 min.



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17 maggio 1997
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