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il cielo in una stanza

di Valentino Faticanti


"...Non esiste un concetto come "il" film, finito, immutabile... quello verrà fuori alla fine, ma per il momento il lavoro è completamente diverso. Lavoriamo in elettronica ed è come fare un cartone animato, quando al tempo stesso si fa lo storyboard, la sceneggiatura, le riprese e il montaggio, tutto assieme. Lo sto scrivendo da due anni, ma contemporaneamente giro e monto delle scene, provando attori diversi per i vari personaggi, in modo non consequenziale. Potrò sempre aggiungere cose, e cambiare ciò che ho fatto. Programmo due settimane di riprese qua, tre settimane più in là, intervallate al montaggio e alla riscrittura. Sto girando anche adesso e starò ancora girando fra tre anni..."

George Lucas, intervistato dalla rivista "WIRED"



parlare della riedizione della riedizione della trilogia di Star Wars in termini di incassi (presenti, passati e futuri) è quanto meno riduttivo, se non irrimediabilmente scontato. Più importante, a nostro avviso, è segnalare la nuova uscita dei capolavori di Lucas come momento fondamentale nel flusso massmediologico di fine millennio: se Apocalypse Now è stato il film "cerniera" nella transizione dagli anni '70 agli anni '80,l'apparizione di Guerre Stellari ha significato una vera e propria mutazione nel corpo del "fare cinema".
Non si tratta, qui, di ricostruire la mitopoiesi lucasiana, dato che ciò è stato fatto già da tempo, sottolineando come il regista americano abbia sfruttato in modo sistematico il patrimonio infinito del nostro immaginario: da allora Lucas ha trasformato la nozione stessa di cineasta come "creatore di mondi", lasciando ad altri la regia dei progetti seguenti e mettendo in piedi, attraverso il merchandising, una vera e propria industria, creando così delle "entità significanti a 360 gradi"(la definizione è del critico Anselmi).






Riguardo la preparazione dei prossimi film della saga (previsti per l'alba del nuovo secolo),Lucas ha riunito in sè tutte le fasi della lavorazione, sfruttando al massimo le innumerevoli (e enormi) possibilità della tecnologia odierna: il cinema non è più (solo) mettere la macchina da presa davanti a qualcosa, come diceva il buon De Oliveira, visto che ora il regista può tranquillamente lavorare in solitudine, nel suo studio, facendo interagire una infinita serie di dati precedentemente digitalizzati e inseriti poi nella banca dati di un computer (ed è chiaro che per dati non si intendono solo effetti speciali, ma ambienti, cose, gli stessi attori/personaggi).
La riflessione sull'incredibile portata di quella che è una vera e propria rivoluzione, dall’aspetto artistico a quello (non ultimo)economico, sarà sempre più presente nei discorsi sul futuro del cinema (e sul cinema del futuro).


STAR WARS
di George Lucas
USA 1977


Produzione: 20th Century Fox / Lucasfilm
Regia: George Lucas
Storia: George Lucas
Interpreti: Mark Hamill (Luke Skywalker), Harrison Ford (Han Solo), Carrie Fisher (Principessa Leia Organa), Peter Cushing (Grand Moff Tarkin), Alec Guinness (Ben (Obi-Wan) Kenobi), Anthony Daniels (C-3PO), Kenny Baker (R2-D2), Peter Mayhew (Chewbacca), David Prowse (Lord Darth Vader)
Musiche: John Williams
Durata: 121 min., 125 min. (SE)



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17 aprile 1997
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