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La Parola di Vita


giugno 1998

«...le sono perdonati i suoi molti peccati,
poiché ha molto amato »
(Lc 7, 47).


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Hai mai fatto l'esperienza di scaricare, magari con tanta fatica, i tuoi peccati confessandoli, chiedendo perdono a Dio, e poi sentirti felice, leggero e libero come un uccellino, con la voglia d'amare? D'amare Dio e non offenderlo più e d'amare i tuoi prossimi?
Bene; se è così, vuol dire che hai provato in te un po' di quello che avvertiva nel suo cuore, la peccatrice, quel giorno.
Forse quella donna aveva sentito parlare Gesù in una sinagoga o su una piazza del villaggio, annunziando un regno di perdono per chiunque avesse peccato.
Sconvolta dall'amore di Dio che la toccava così personalmente e la chiamava alla comunione con lui, era andata a cercarlo.
Sapendo che Gesù pranzava in casa d'un fariseo, Simone, vi si era recata. Fermatasi presso di Lui aveva cominciato con le lacrime a bagnargli i piedi, ad asciugarli con i capelli del suo capo e ad ungerli con olio profumato contenuto in un vaso d'alabastro.


«...le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato »

La peccatrice esprime con il suo comportamento una profonda gratitudine: «molto ha amato».
È convinta d'aver trovato in Gesù la salvezza: l'unguento è segno di venerazione; baciandogli i piedi è come gli dicesse: mi hai salvato la vita.
Non si cura di mostrare i suoi capelli in pubblico, cosa che per una donna orientale è vergogna; per lei questo non ha importanza.
Naturalmente, Simone non capisce né lei, né Gesù. Secondo la legge il contatto con i peccatori è proibito.
Gesù allora spiegò, con la parabola dei due debitori, che amerà di più colui al quale è stato condonato di più.


«...le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato »

Gesù dunque approva l'atteggiamento della peccatrice. E ha qualcosa da dire invece personalmente a Simone: «Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli» (Lc 7, 44).
Simone, che ha trascurato questi atti di ospitalità, anche se si ritiene giusto perché osserva la legge, è privo proprio di ciò che ha la donna: la gratitudine e l'amore. Egli non ha fatto l'esperienza travolgente di lei: non si è sentito liberato dal Dio che perdona, e non prova un particolare amore verso Gesù, né la necessità di convertirsi, né si rende conto che la peccatrice perdonata è vicina a Dio.


«...le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato »

Qualcuno dà a queste parole solo il seguente significato: poiché ha molto amato, molto le è stato perdonato. Ma in questo episodio l'amore della donna è un effetto del perdono ottenuto; la sua gratitudine è il segno che le sono stati condonati molti peccati. Infatti Gesù conclude: «Invece quello a cui si perdona poco, ama poco».
Non succede così anche a noi?
È proprio sperimentando l'amore di Dio che arriva per primo col suo perdono che abbiamo la forza di amare e di ricominciare sempre.


«...le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato »

«Ha molto amato». Vedendo l'amore di Dio per lei, la peccatrice ama. È essa dunque la figura ed il modello del cristiano il cui dovere si riassume nell'amore: amare Dio e il prossimo.
Questa conversione a Dio, all'amore di Dio nella donna non è solo un caso eccezionale che possiamo riscontrare nei grandi convertiti. No. Questo insegnamento vale per tutti. Dio va in cerca di ciò che è perduto. Il suo cuore si rivolge in particolare a quelli che hanno più bisogno di misericordia. Infatti Gesù è stato accusato di essere «un amico dei pubblicani e dei peccatori» (Lc 7, 34).
Ed è con questo amore che Dio suscita amore e stabilisce quella relazione fra lui e l'uomo, quel rapporto vivo e personale, non legalistico, che è essenziale per poterci chiamare cristiani.


Chiara Lubich


Il presente commento ad un brano tratto dalla liturgia del mese e proposto per informare la vita quotidiana viene tradotto in 84 lingue e idiomi, e raggiunge oltre 14 milioni di persone in tutto il mondo, attraverso stampa, radio, televisione ed internet. Viene anche pubblicato sul periodico Città Nuova.

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