GIOVANI PER UN MONDO UNITO

La Parola di Vita


giugno 1997

«Chi compie la volontà di Dio, costui è mio
fratello, sorella e madre»
(Mc 3,35).


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Queste sono le parole con le quali Gesù rivela alla folla, che si assiepa da ogni parte attorno a lui, chi sono i suoi veri familiari. È una nuova famiglia, la sua, in cui non hanno valore i legami di sangue e di parentela. Ne fanno parte tutti coloro che, come lui, compiono solo la volontà di Dio.
La volontà di Dio e la voce di Dio che continuamente ci parla e ci invita; è un filo o, meglio, una trama d'oro divina che tesse tutta la nostra vita terrena e oltre; è il modo di Dio di esprimerci il suo amore, amore che chiede una risposta perché egli possa compiere nella nostra vita le sue meraviglie. La volontà di Dio è il nostro dover essere, il nostro vero essere, la nostra piena realizzazione.


«Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre»

C’è chi può darci un'idea di che cosa opera in chi ad essa, alla volontà di Dio, s'abbandona completamente: è Maria, la mamma di Gesù, la cui spiritualità qui in terra, da lei pienamente vissuta, è stata, si può dire, attuare la volontà di Dio: «Avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38).
L'adesione costante alla volontà di Dio, anche nei momenti più dolorosi e tragici, ha portato Maria a immedesimarsi e compiere lo straordinario disegno che Dio dall'eternità aveva su di lei.
Perché ha compiuto la volontà di Dio, ella è divenuta Madre di Dio in Gesù


«Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre»

Ma pure per la nostra vita - anche se sempre nelle debite proporzioni - si può pensare qualcosa di simile. Noi non siamo stati presenti solo ad un dato punto della storia, e cioè al momento della nostra nascita. No, noi eravamo già nella mente di Dio dall'eterno, da lui da sempre pensati; da lui da sempre amati; noi abbiamo avuto da sempre un posto nel suo cuore.
Quale, come?
Non lo sappiamo ora o potremo saper poco, ma lo scopriremo pienamente un giorno se, facendo, come Maria, la volontà di Dio, andremo ad occupare, il giorno della nostra partenza da questa terra, quel posto in Paradiso.
Anche noi, dunque, dobbiamo volere la volontà di Dio, non rassegnarci solamente ad essa, non semplicemente accettarla, non compierla con il cuore diviso. Essere uno con essa. È il meglio che possiamo fare. È la cosa più intelligente che possiamo compiere.
Essa ci fa membri della famiglia di Gesù.


«Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre»

Ma cosa significa, praticamente, fare la volontà di Dio?
Significa fare bene, per intero, quell'azione che Dio ci chiede e cioè parlare, telefonare, ascoltare, aiutare, studiare, pregare, mangiare, dormire; in una parola vivere la nostra vita quotidiana, ora per ora, con i doveri che comportano la nostra professione, la nostra famiglia, i nostri rapporti con l’umanità che ci circonda.
C'è una regola preziosa che ci facilita enormemente il compito. È questa: vivere il presente.
Tutti i grandi maestri di vita spirituale ci raccomandano di vivere bene il momento presente.
È vivendo il presente che si possono adempiere bene tutti i nostri doveri.
È vivendo il presente che le croci diventano sopportabili.
È vivendo il presente che si possono cogliere le ispirazioni di Dio.
Il passato se ne è andato; il futuro non c'è ancora. Un'unica realtà dunque conta: ciò che siamo, ciò che facciamo in questo momento. Per cui ogni istante è prezioso, essendo l'unico tempo a nostra disposizione.
Occorre quindi essere tutti lì, proiettati in quell'opera umile o importante che stiamo facendo, eliminando ogni altra cosa, perdendo pensieri, desideri, ricordi, azioni... che riguardano altro. Fare azioni intere, pulite, con tutto il cuore, la mente, le forze. È questo il modo di fare la volontà di Dio.
Ma è anche l'unico modo di costruire o ricostruire sia la comunità dei credenti, sia la famiglia umana. Da queste parole di Gesù apprendiamo, infatti, che non sono i rapporti di razza, di cultura o di sangue a costituire il più intimo legame fra gli uomini.
Tutti coloro, invece, sotto qualsiasi cielo essi vivano, che fanno la volontà di Dio, obbedendo alla legge che egli ha deposto in ogni cuore, appartengono ad una sola grande famiglia, perché «fratello, sorella e madre» di Gesù.


Chiara Lubich

Il presente commento ad un brano tratto dalla liturgia del mese e proposto per informare la vita quotidiana viene tradotto in 84 lingue e idiomi, e raggiunge oltre 14 milioni di persone in tutto il mondo, attraverso stampa, radio, televisione ed internet.

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