GIOVANI PER UN MONDO UNITO

La Parola di Vita


giugno 1996

«Andate dunque e imparate che cosa
significhi: misericordia io voglio e non
sacrificio» (Mt 9, 13; cf Osea 6, 6).


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«... misericordia io voglio e non sacrificio»

Ricordi quando Gesù ha detto queste parole?
Mentre era seduto a mensa, alcuni pubblicani e peccatori s'erano messi a tavola con Lui. Accortisi di questo, i farisei presenti avevano detto ai suoi discepoli: «Perché il vostro Maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?» E Gesù, sentite queste parole, aveva risposto:

«... misericordia io voglio e non sacrificio»

Gesù cita qui una frase del profeta Osea, e questo fatto dimosrta che gli piace il concetto lì, contenuto: è infatti la norma secondo la quale Egli stesso si comporta. Essa esprime il primato dell'amore su qualsiasi altro comandamento, su qualsiasi altra regola o precetto.
Questo è il cristianesimo: Gesù è venuto a dire che Dio vuole da te, nei confronti degli altri - uomini e donne -, prima di tutto l'amore e che questa volontà di Dio era già stata annunciata nelle Scritture, come dimostrano le parole del profeta.
L'amore è per ogni cristiano il programma della sua vita, la legge fondamentale del suo agire, il criterio del suo muoversi.
Sempre l'amore deve prendere il sopravvento sulle altre leggi. Anzi: l'amore per gli altri deve essere per il cristiano la solida base su cui può leggittimamente attuare ogni altra norma.

«... misericordia io voglio e non sacrificio»

Gesù vuole amore e la misericordia è una sua espressione.
Ed Egli vuole che il cristiano viva così anzitutto perché Dio è così.
Per Gesù, Dio éè prima di tutto il Misericordioso, il Padre che ama tutti, che fa sorgere il sole e fa piovere sopra i buoni e i cattivi.
Gesù, perché ama tutti, non teme di stare con i peccatori e in questo modo ci rivela chi è Dio.
Se Dio, dunque, è così, se Gesù è tale, anche tu devi nutrire identici sentimenti.

«... misericordia io voglio e non sacrificio»

«... e non sacrificio»

Se non hai l'amore per il fratello, a Gesù non piace il tuo culto. Non accoglie la tua preghiera, l'assistenza all'Eucaristia, le offerte che puoi fare, se tutto ciò non fiorisce dal tuo cuore in pace con tutti, ricco di amore verso tutti.
Ricordi quelle sue parole tanto incisive del discorso della montagna? «Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono» (Mt 5, 23-24).
Esse ti dicono che il culto che più piace a Dio è l'amore del prossimo, che va messo alla base anche del culto verso Dio.
Se tu volessi fare un dono a tuo padre mentre sei in collera con tuo fratello (o tuo fratello con te), che ti direbbe tuo padre? «Mettiti in pace e poi vieni pure ad offrirmi ciò che desideri».
Ma c'è di più. L'amore non è solo la base del vivere cristiano. Esso è anche la via più diretta per stare in comunione con Dio. Lo dicono i santi, testimoni del Vangelo che ci hanno preceduto, lo sperimentano i cristiani che vivono la loro fede: se aiutano i propri fratelli, sopratutto bisognosi, cresce in loro la devozione, l'unione con Dio si fa più forte, avvertono che esiste un legame fra loro e il Signore: ed è ciò che dà più gioia alla loro vita.

«... misericordia io voglio e non sacrificio»

Come vivrai questa nuova Parola di vita?
Non porre discriminazioni fra le persone che hanno contatto con te, non emarginare nessuno, ma a tutti offri quanto puoi dare, imitando Dio Padre. Aggiusta piccoli o grandi screzi che dispiaccionio al Cielo e t'amareggiano la vita, non lasciare tramontare il sole - come dice la Scrittura (cf Ef 4,24) - sulla tua ira, verso chiunque.
Se ti comporterai così, tutto ciò che farai sarà gradito a Dio e rimarrà nell'eternità. Sia che tu lavori o riposi, sia che tu giochi o studi, sia che tu sia con i tuoi figli o che accpompagni tua moglie o tuo marito a passeggiare, sia che tu preghi o ti sacrifichi, o adempia a quelle pratiche religiose che convengono alla tua vocazione cristiana, tutto, tutto, tutto sarà materia prima per il regno dei cieli.
Il Paradiso è casa che si costruisce di qua e si abita di là. E si costruisce con l'amore.


Chiara Lubich

Il presente commento ad un brano tratto dalla liturgia del mese è proposto per informare la vita quotidiana viene tradotto in 84 lingue e idiomi, e raggiunge oltre 14 milioni di persone in tutto il mondo, attraverso stampa, radio e televisione.

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