L'opera, realizzata in gesso nel 1910, raffigura un branco di cavalli bradi al galoppo; fu tradotta in bronzo nel 1984, in un unico esemplare dalla fonderia Cavallari di Roma, su commissione della Regione Lazio - Assessorato alla Cultura - e donata al Comune di Terracina per attestare significativamente un tributo di ringraziamento al "Cantore dell'Agro Pontino". Cambellotti aveva eletto Terracina a proprio domicilio estivo già a partire dagli anni '10 e nel dicembre del 1953 gli fu conferita la cittadinanza onoraria. Il rilievo, noto anche con il titolo de "I Cavalli maremmani", non è esente da suggestioni futuriste dovute alla frequentazione, in quegli anni, di Giacomo Balla e Umberto Boccioni. Ma non deve essere dimenticato che la rappresentazione dinamica del moto aveva già affascinato Cambellotti nella realizzazione di altri rilievi; si pensi soprattutto al gesso della "Targa Florio" del 1908 e alla medaglia "Fabbro" del 1909.