La Scultura Monumentale in Provincia di Latina
Provincia di Latina
Assessorato alla Cultura, 1998

         Alberto Serarcangeli
Massimiliano Vittori

CRITERI E METODOLOGIA DELLA CATALOGAZIONE

La presente pubblicazione vuole costituire un'ulteriore fonte di studio e conoscenza del notevole patrimonio culturale, artistico, storico presente nella provincia di Latina, al quale l'Amministrazione provinciale sta dedicando energie e risorse.
Il rinnovato interesse per le vicende storiche di questo secolo ha permesso di puntare l'attenzione su alcuni aspetti dell'espressione artistica, fino ad oggi trascurati o relegati nel limbo di una ingiustificata secondarietà.
Appariva indispensabile un lavoro sistematico di ricognizione e catalogazione che appurasse la consistenza qualitativa e quantitativa del patrimonio relativo alla monumentalistica, ancora presente nel territorio provinciale, per un duplice motivo: artistico, legato quindi alla necessità di conoscere opere di scultori illustri, sparse per la provincia, costituenti a tutti gli effetti un "museo all'aperto", capace di integrare le collezioni d'arte moderna che, in maniera spesso episodica, sono comunque presenti presso le Amministrazioni e gli Enti locali; patrimonio, quindi, quello monumentale, fino ad oggi ignorato se non volutamente dimenticato e che riserverà comunque piacevoli e inaspettate sorprese al lettore; storico, ai fini di una serena e corretta visione della storia recente del territorio attraverso la cui lettura si intravedono le tracce di un "ordito culturale" unitario e centrale ai fini della ricerca.
Abbiamo determinato temporalmente un'area di intervento che comprende opere, a nostro avviso, indicative dell'odierno concetto di monumentalistica; la presente ricerca, quindi, inizia dai primi decenni dell'Ottocento per arrivare ai nostri giorni. Monumento, si sa, deriva dal latino monére, che significa ricordo, testimonianza; seguendo questo criterio di lettura, l'indagine non poteva escludere alcun manufatto che non fosse riconducibile al significato etimologico evidenziato. Pertanto la ricognizione artistica ha camminato di pari passo con la ricerca e la documentazione storica, per permettere una lettura esauriente delle vicende che hanno determinato l'erezione dei monumenti o l'apposizione di lapidi e iscrizioni commemorative; entrambi riflesso di una volontà popolare legata principalmente alla memoria collettiva, che merita, anche nei casi di maggiore povertà formale dei manufatti, la massima considerazione. L'emergenza numericamente più rilevante è costituita dai monumenti ai Caduti, tra i quali sono state individuate opere di indiscussa qualità formale. La catalogazione si è mostrata difficoltosa per la rilevazione fotografica, a causa dellubicazione dei monumenti, spesso coperti da vegetazione, scarsamente illuminati, assediati dai volatili e dalle automobili, posizionati in controluce. Maggiore difficoltà ha riservato lattribuzione delle opere allautore; si è dovuto ricorrere a vere e proprie scalate, con la speranza di rinvenire una firma o un monogramma inciso nel bronzo o nel marmo; sovente, considerata linaccessibilità del monumento, si è fatto ricorso a potenti teleobiettivi.
Inoltre sono stati sistematicamente consultati i registri delle deliberazioni comunali (quando esistenti) come pure archivi storici, pubblici e privati. Per mezzo di questo lavoro capillare è stato possibile conoscere con certezza lautore del monumento, la qual cosa arricchisce, non solo a livello locale, il valore dcl nostro patrimonio artistico.
Abbiamo constatato come sia tuttora presente in larghe fasce della popolazione un amore per il monumento, considerato elemento di identità collettiva.
Per una più facile lettura del libro, che si apre con la città capoluogo, la sequenza dei comuni costituenti la provincia di Latina rispetta rigorosamente l'ordine alfabetico.
Nella ricognizione, si è ritenuto opportuno, quando possibile, fornire una visione complessiva del sito dove è collocato il monumento, evidenziando le relazioni con l'architettura circostante e visualizzando in maniera ottimale l'opera, ai fini di una più comprensibile lettura.
All'interno della ricerca compaiono anche opere che oggi non sono più nei siti originari perché rimosse, di cui in ogni caso occorreva documentare l'esistenza ai fini della conoscenza e dell'eventuale ricollocazione nel patrimonio dei beni artistici della città. All'interno del concetto di "museo all'aperto", sono stati catalogati rilievi decorativi che rientrano marginalmente nell'accezione più generale di scultura monumentale, ma, ne costituiscono il necessario imprescindibile corollario. Una sezione a parte documenta le dispersioni e le dolorose perdite che il patrimonio ha subito, anche, e non solo, a causa degli eventi bellici (come nel caso del monumento ai Caduti di Priverno di Duilio Cambellotti, rimosso nel 1954 per incomprensibili motivi).
Tutta l'opera di rilevazione è stata impostata scientificamente seguendo i criteri e i requisiti stabiliti dall'Istituto Centrale del Catalogo e della Documentazione del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, come, del resto, già avvenuto in occasione della catalogazione delle opere della ex Galleria d'Arte Moderna di Littoria e dei Beni Artistici costituenti la collezione dell'Amministrazione provinciale; catalogazioni eseguite da chi scrive, in anni passati, che hanno permesso la conoscenza e il recupero di opere considerate disperse e dimenticate, consentendo di riportare ad unità un fondamentale patrimonio della collettività. Ci auguriamo che la presente pubblicazione costituisca il punto di partenza per una attenta riconsiderazione dell'intero patrimonio monumentale della provincia, in ragione dell'unicità della ricerca e dei pericoli connessi alla conservazione di opere esposte all'esterno, perciò vulnerabili e maggiormente esposte alle offese del tempo e, ancor più, degli uomini.