La scultura raffigurante la ninfa Dafne, figlia del fiume Peneo, con le braccia levate e le mani aperte nell'atto dell'ultima invocazione alla madre terra, prima di trasformarsi in lauro e sfuggire così ad apollo. E' uno dei numerosi doni offerti alla "città preferita dal Duce", con i quali si voleva dotare Littoria di una memoria storica e di un presente culturale. La forte connotazione simbolica testimonia un interesse rinnovato verso il culto neopagano della mitologia. Sulla base in pietra è iscitto:"A Littoria le confederazioni fasciste dei datori di lavoro e dei lavoratori, auspici i professionisti ed artisti d'Italia".