Si tratta di due splendidi gruppi monumentali che ornano gli edifici a portici collocati frontalmente, ai lati di piazza del Quadrato, edifici destinati ad accogliere, originiariamente, nel piano porticato rialzato, il mercato agrario. La disposizione delle figure intende configurare un immaginario triangolo equilatero, simbolo del riscatto o della redezione. Appare, inoltre, indubbia la volonta' dell'artista di rendersi interprete della creazione di una mitografia rurale, sull'onda dell'emozione collettiva, suscitata dall'epopea contadina, che contraddistinse la Bonifica integrale. Oltre alla chiara influenza del Novecento, nelle opere in questione devono essere colte strette relazioni con la monumentalistica etrusco-romana; il tutto e' stato risolto, magnificamente, nel segno di una "modernita'" che rappresenta, quindi, un forte richiamo alla tradizione.