Si tratta di una composizione allegorica formata da una serie di 5 rilievi in
cemento bianco collocati nellesedra ddella Corte d'Assise del Tribunale di
Latina. Edificio inaugurato il 18/10/1936
La composizione è incentrata sulla raffigurazione della giustizia nell'atto di
recidere i rami secchi con la scure del fascio littorio, simbolo millenario
del diritto (da cui il motto latino"ramis recisis altius").
Per la disposizione delle figure allegoriche, per la scelta dei soggetti
e delle didascalie, l'opera riesce a narrare con grande immediatezza la
concezione sacrale della giustizia, punitrice e riparatrice (concezione di
derivazione romana) sopratutto in relazione al tipo di reati che vengono
giudicati in Corte d'Assise.
La collocazione delle figure si riconnette alle narrazioni sacre all'interno
delle basiliche romaniche. I versi della Divina Commedia, scolpiti a caratteri lapidari,
come didascalie, di fianco o sotto le figure, rendono più immediata e
drammatica la lettura degli avvenimenti contenuti nella loro resa figurata.
Il Centauro è simbolo della duplice natura dell'uomo, bestiale e divina, dominato
da istinti selvaggi e incontrollati, è l'immagine dell'incoscio che diventa padrone
di tutta la personalità; il Serpente che morde il collo del Centauro raffigura
la frode, mentre il Leone con il Capricorno attorcigliato al collo raffigurano
la forza della giustizia che trattiene l'uomo dalle sue ambizioni illecite, quando
non lo condazza alla privazione e alla rinuncia. La Medusa e le fiamme disposte
in basso rappresentano la punizione umana e divina.