La fontana, realizzata nel 1890, esula da precisi canoni architettonici o schemi
tipici: l'autore ha preferito restituire l'idea, veristicamente rappresentata, di
un piccolo poggio emergente dalla palude prosciugata alla cui sommitą č
collocata la statua della dea Feronia che schiaccia l'idra della malaria.
Ai piedi del poggio e tutt'intorno erano collocati, quasi in un clima
di arcadica serenitą, giovani pastori e bestiame. I pesanti bombardamenti subiti
dalla cittą di Cisterna, durante il secondo conflitto, hanno gravemente dannehhiato la
fontana che fino a prima della guerra presentava, nei quattro spiazzi
laterali della vasca, un insieme di fontanelle: sono andati distrutti anche
alcuni gruppi scultorei posti alla base e la stessa statua
della dea rimase decapitata per essere poi restaurata. L'opera risente chiaramente le
influenze del "realismo borghese", filone artistico molto in voga
all'epoca, per mezzo del quale gli artisti privilegiavano esprimersi con allegorie,
tematiche, queste, molto care al Biondi, considerando anche
i temi delle sue altre sculture.